17 Marzo


DOMENICA UNCUT

DOMENICA 17 MARZO

Ore 18:30

GUMMO

di Harmony Korine, 1997.

***

Ore 21:00

BULLY

di Larry Clark, 2001.
(VO sott. in italiano)

PROIEZIONI GRATUITE

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Presso:
KINESIS via G. Carducci N.3
Tradate (Varese)
http://kinesistradate.wordpress.com/
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GUMMO 46 gummo  film  proiezione domenica uncut cineforum kinesis tradate varese cineclub

Xenia, Ohio. Un tornado ha distrutto gran parte delle abitazioni e decimato la popolazione (fatto realmente accaduto, siamo nel 1970). Anni dopo nulla è cambiato. Il trauma psicofisico causato da un evento naturale che ha il sapore di un diluvio universale mancato (punizione divina?) lascia nelle mani dei bambini una cittadina sperduta nel midwest statunitense.

Harmony Korine esordisce alla regia due anni dopo la convincente (e controversa) sceneggiatura di “Kids” e si distingue subito per originalità e per esplicita noncuranza delle regole del cinema mainstream americano. Un grande numero di tableaux autoconclusi e disturbanti si sovrappongono l’uno all’altro fino a formare una costruzione confusa e spiazzante. Utilizzando le prerogative del cinema direct, l’improvvisazione, la macchina a spalla, una colonna sonora slegata e frammentaria, un montaggio non lineare e alogico, il giovane autore sfida il pubblico a dimenticare la rassicurante confezione estetico-narrativa della produzione hollywoodiana e ad addentrarsi in un mondo crudele e amorale, grottesco e marginale ma sempre, e qui risiede la sua forza, credibile.

Le fantasie più assurde e animalesche di Korine non fanno che trarre spunto dalla vita reale, dal white-trash nichilista (e inconsapevole) delle periferie cittadine, dall’ignoranza dilagante di frange sempre meno marginali della popolazione americana. I bambini-padroni di Xenia(che uccidono gatti, sniffano colla, compiono atti vandalici di ogni sorta) saranno gli adulti di domani. I pochi adulti rimasti non si distinguono dai bambini per ferocia e insensatezza.

La visione è raccapricciante ma supportata da una riflessione disarmante: la mancanza di educazione e cultura non può che generare una recessione sociale e una bestialità mostruosa.

L’atmosfera in equilibrio fra un surrealismo decadente e un realismo grottesco sembra minacciata da una forza invisibile e malvagia, opprimente (le luci fluorescenti usate sul set contribuiscono visivamente). Come se un nuovo uragano fosse pronto a radere al suolo questa realtà autogestita e fallimentare.
Si lascia la sala con un senso di indefinito fastidio, nauseati dalle aberrazioni che l’uomo stesso può provocare, come se lo spleen in salsa trash in cui siamo stati immersi per 90 minuti si fosse impadronito di noi, insinuandosi nelle pieghe della nostra coscienza. Un film che lascia il segno nel bene o nel male.

Curiosità: Gummo è il soprannome di uno dei cinque fratelli Marx. Il meno conosciuto, dal momento che abbandonò quasi subito la recitazione e si dedicò alla gestione di un’agenzia teatrale.

(Matteo Ruzza http://www.pellicolascaduta.it/)

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BULLY 47 bully larry clark  film  proiezione domenica uncut cineforum kinesis tradate varese cineclub

Larry Clark è indubbiamente un artista scomodo, anche perché da decenni sente l’urgenza di svelare il vero volto, quello votato all’annichilimento di sé, di una parte dei giovani americani.

Questo Bully è il suo terzo lungometraggio e narra di un gruppo di amici, tra i diciotto e i vent’anni, che decidono ad un certo punto di uccidere un loro coetaneo per non subire più le sue angherie e malvagità. Il ritratto, quindi, di giovani di buona famiglia, fottuti motherfuckers senza alcun obiettivo nella vita, che non sia quello della soddisfazione del piacere istantaneo, dissipati tra metamfetamine, sesso meccanico e incomunicabilità.

Un ritratto purtroppo non distante dalla realtà delle nostre metropoli contemporanee…Clark all’epoca dichiarò: “Bully non è un film ipocrita. E poi, ormai, i crimini dei giovani, gli omicidi con moventi distorti di amici o genitori, accadono in tutto il mondo. E’ inutile continuare a fingere che siano casi isolati o estremi…Mi interessa molto capire le reazioni che il mio film provocherà in altri paesi dove, ne sono convinto, ci sono tanti ragazzi come quelli del mio film. Non cercavo solo lo scandalo: volevo non falsificare una parte precisa della realtà che ci circonda e che dobbiamo guardare senza i falsi sogni e le torte di mele delle favole di Hollywood”.

La rappresentazione della superficialità, dell’indifferenza e dell’inconsapevolezza dei protagonisti del suo film è un atto d’accusa deciso contro la capacità educativa di una società, la nostra, che ha ormai in mente solo il profitto e il consumo. Il film è girato con uno stile secco e distaccato, la storia è tratta da un episodio di cronaca realmente accaduto, gli attori stanno recitando fino ad un certo punto (l’attore Brad Renfro è recentemente scomparso a causa di un overdose…). Ciò che colpisce allo stomaco lo spettatore è l’assoluta mancanza di coscienza morale dei giovani protagonisti, derivante però dal totale fallimento dell’educazione impartitagli da genitori assenti e lontani anni luce dalla vera realtà dei loro figli.

La geniale sequenza finale del film è paradigmatica di tutto questo, mostrando i ragazzi, durante il processo, ignari di ciò che gli accadrà tanto sono chiusi in un universo autoreferenziale e avulso dalla realtà circostante ed i parenti, tra il pubblico, che li osservano inebetiti come se li conoscessero solo in quell’istante veramente per la prima volta.

Colonna sonora da brividi con Cypress Hill, Eminem, Fatboy slim, Thurston Moore, Tricky…Indigesta, ma preziosa, gemma inedita in Italia, assolutamente da recuperare.

(http://scaglie.blogspot.it/)

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